Ricerca

PainLab collabora all’avanzamento della ricerca scientifica sul dolore cronico, favorendo il contatto tra i pazienti e il mondo della ricerca accademica.

Attualmente stiamo supportando il dipartimento di Psicologia, dell’Università di Milano Bicocca nel reclutamento dei partecipanti al progetto di ricerca dal titolo

Unveiling the Impact of Expectations on Chronic Pain: An Ecological Momentary Assessment Study.

 Il progetto è coordinato da Eleonora Maria Camerone, assegnista di ricerca del dipartimento di Psicologia, dell’Università di Milano Bicocca, che per la sua ricerca ha già ricevuto il finanziamento EFIC- Grünenthal.

Lo studio si propone di coinvolgere 100 pazienti affetti da dolore cronico muscoloscheletrico che saranno invitati a completare, 5 volte al giorno per 14 giorni, alcuni questionari. I questionari servono per valutare l’aspettativa di dolore, la fiducia in dell'aspettativa (quanto sono convinto che l’aspettativa sia vera) e successivamente l’ intensità effettiva del dolore.
Il risultati saranno disponibili entro il 2026.

Il ruolo delle aspettative nella percezione del dolore


Secondo le più recenti teorie neuroscientifiche il dolore deriverebbe dall'integrazione tra input sensoriali attuali e la predizione o aspettativa di un possibile danno, unitamente ad altre predizioni di contesto (per esempio, “sono solo nessuno mi può aiutare). Dato che il dolore percepito integra tutti questi elementi, lo stesso input sensoriale può provocare esperienze di dolore molto diverse al variare degli altri elementi. Alla luce di questa teoria della mente predittiva, il dolore cronico si spiega come un ciclo auto-rinforzante in cui le previsioni pessimistiche (ad esempio, un elevato danno fisico) aumentano il dolore, che a sua volta conferma la previsione negativa iniziale, dando luogo a un feedback di conferma che mantiene il dolore anche dopo la guarigione delle lesioni iniziali.
Esistono studi che hanno dimostrato che il grado di certezza rispetto all’aspettativa è un modulatore della percezione del dolore, ma si tratta di studi in cui il dolore viene indotto sperimentalmente. In questo studio per la prima volta tale correlazione viene indagata su persone che soffrono di dolore cronico.
Sappiamo inoltre che alcuni tratti psicologici come l’ansia, la depressioni, la paura del dolore e il pensiero catastrofico, sono associati all’insorgenza di dolore cronico, perché contribuiscono a alla formazione di aspettative negative nel circolo di auto-conferma: per questo motivo un obiettivo secondario dello studio sarà quello di esaminare l'effetto moderatore di questi fattori sull'associazione tra aspettative e intensità del dolore.


EMA e ricerca sul dolore


Uno degli aspetti di maggiore interesse dello studio è la metodologia utilizzata: per delineare la dinamica temporale tra l'aspettativa momentanea (sia in termini di magnitudo che di precisione) e la successiva percezione del dolore in pazienti affetti da dolore cronico viene utilizzata una valutazione nella vita quotidiana in tempo reale (cioè, Ecological Momentary Assessment, EMA).

La Valutazione Ecologica Momentanea (EMA) è un metodo che consente di ottenere molte misure di un determin
ato parametro di interesse nella vita quotidiana delle persone. L'EMA consente di effettuare misurazioni in tempo reale, riducendo quindi al minimo il rischio di bias legati a valutazioni retrospettive, e nel contesto di vita quotidiana dei partecipanti, aspetto di fondamentale importanza per chi soffre di dolore cronico.

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