Il dolore pelvico
Il dolore pelvico cronico è una condizione complessa che colpisce circa il 26% della popolazione femminile mondiale (ma esistono anche forme che colpiscono gli uomini).
Come altre sindromi dolorose la definizione ufficiale è basata sulla sintomatologia soggettiva unita a un criterio temporale: è quel dolore percepito come proveniente dalla pelvi e/o dal basso ventre, che persiste da più di 3 mesi ed è spesso associato a conseguenze cognitive, comportamentali, sessuali ed emotive difficili e a sintomi che suggeriscono disfunzioni del tratto urinario inferiore, sessuali, intestinali, miofasciali o ginecologiche.
Si tratta di una condizione complessa perché raramente il dolore è causato da una sola condizione specifica (per esempio endometriosi o cistite interstiziale), ma spesso sono presenti co-morbidità che hanno dato origine a processi di sensibilizzazione centrale. In particolare bisogna tenere presente che le strutture viscerali (utero, intestino, vescica) e le strutture miofasciali (pelle, muscoli, fascia e ossa) di quest’area condividono percorsi del dolore simili a livello neurologico, influenzandosi e sensibilizzandosi a vicenda.
Per questo nel dolore pelvico spesso coesistono dolori viscerali (sindrome dell'intestino irritabile, sindrome della vescica dolorosa o la cistite interstiziale e l'endometriosi) e dolori muscolo-scheletrici (dolore pelvico, ipertonicità dei muscoli pelvici, mialgia e disfunzioni muscolari pelviche, addominali o lombari diffuse).
Concentrarsi sulle cause viscerali o organiche del dolore, trascurando la sensibilizzazione centrale e la disfunzione miofasciale (che colpisce dal 50 al 90% delle donne con dolore pelvico), può rallentare il percorso diagnostico-terapeutico e condurre a interventi chirurgici non necessari.
Inoltre le condizioni di dolore pelvico cronico spesso si sovrappongono ad altre condizioni di dolore cronico non pelvico (ad esempio, fibromialgia, emicrania o mal di schiena) e a comorbidità non dolorose (ad esempio, disturbi del sonno o dell’umore) che contribuiscono alla gravità del dolore e alla disabilità.
La storia di Erica
Una storia di frustrazione, esami e terapie inutili e diagnosi sbagliate. Il dolore pelvico a volte non viene ascoltato compreso o creduto dai professionisti della salute.
Sintomi di dolore pelvico
- Dolore o pressione pelvica o vulvovaginale, urgenza, frequenza o ritenzione e dispareunia (dolore durante i rapporti)
- Dolore o pressione addominale o pelvica, gonfiore, nausea, stipsi, diarrea e assenza di ematochezia (sangue di colore vivo nelle feci)
- Dolore associato ad alterazioni della consistenza o della frequenza delle evacuazioni intestinali
- Dolore pelvico o vaginale (presente nell'80% delle donne con sindromi dolorose croniche) descritto come pressorio, acuto o tirante che può essere intermittente e peggiora con l'attività o alla fine della giornata; può essere associato a urgenza urinaria, frequenza o ritenzione, costipazione o dispareunia e può presentarsi in corrispondenza dei trigger point
- Dolore pelvico o pressione e dolore acuto, crampiforme, ciclico o continuo
- Sanguinamento mestruale abbondante o irregolare
- Dispareunia
- Dischezia
- Dolore bruciante con irradiazione lungo particolari dermatomi
- Sintomi di sensibilizzazione centrale, come sedi o sindromi di dolore multiple, disturbi del sonno, ansia, depressione, ruminazione, catastrofizzazione, iperalgesia, allodinia o mancata risposta al trattamento
Dolore pelvico e trauma
Le esperienze traumatiche e l'ansia hanno un ruolo importante nella modulazione del dolore e la relazione tra traumi e disturbi della salute mentale è molto delicata e complessa.
Traumi e abusi, ansia e depressione sono generalmente più frequenti nelle persone che soffrono di questo tipo di dolore, ma non bisogna semplificare attribuendo la causa del dolore a un trauma psicologico. Il dolore cronico, anche quello pelvico, è un fenomeno multidimensionale. Una valutazione completa dei fattori biopsicosociali che contribuiscono al dolore pelvico richiede un'anamnesi approfondita, che si concentri anche su aspetti quali l'effetto del dolore sulla vita, sulle relazioni e sulla sessualità, sul funzionamento emotivo, le strategie di coping, sulla qualità delle interazioni con i precedenti operatori sanitari, La raccolta della storia clinica del paziente non deve escludere anche la conoscenza di condizioni che riguardano la salute mentale, storie pregresse di traumi, abusi che possono richiedere un supporto specifico.
I tempi di visita devono essere adeguati alla complessità del fenomeno e dell’anamnesi.
Inoltre è importante che terapisti che si occupano di dolore pelvico prestino particolarmente attenzione alla dimensione relazionale, a costruire un clima di fiducia, vista la delicatezza delle tematiche e delle esperienze vissute e alla possibilità che la persona abbia subito traumi.
Riferimenti bibliografici e approfondimenti
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Lamvu, G., Carrillo, J., Ouyang, C., & Rapkin, A. (2021). Chronic pelvic pain in women: a review. Jama, 325(23), 2381-2391.
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Dydyk AM, Gupta N. Chronic Pelvic Pain. [Updated 2023 Apr 1]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2024 Jan-. Available from: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK554585/